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PUG - Disciplina del Piano

Azione 1.1a Favorire i l recupero e l’effcientamento del patrimonio edilizio esistente

 

> Descrizione  
La prima azione prevista dal Piano per contenere il consumo di suolo e migliorare la qualità urbana, consiste nell’intervenire sul patrimonio edilizio esistente in maniera diffusa su tutto il territorio comunale.
 
1001
Pertanto il Piano prevede da una parte di lavorare sugli edifici dismessi o sottoutilizzati presenti nel territorio urbano (scheda 25 >> di Profilo e conoscenze), dall'altra di rinnovare il patrimonio costruito che si presenta inadeguato rispetto ai temi del risparmio energetico e della sicurezza sismica (schede 29 >> e 30 >> di Profilo e conoscenze). Inoltre, considerando il trend di invecchiamento della popolazione e le altre problematiche inerenti l’accessibilità universale, la mancanza di ascensori in molti condomini residenziali può costituire un impedimento all'autonomia, pertanto è molto importante intervenire sull’adeguamento dell’accessibilità (vedi schede 2 >>, 27 >> e 28 >> di Profilo e conoscenze).
 
1002
Per favorire il miglioramento della sicurezza sismica e dell’accessibilità, il Piano consente, a titolo di incentivo, un aumento dei volumi esistenti nel caso di interventi di sostituzione dell’edificato, fatta salva la disciplina di tutela del paesaggio urbano storico (strategia 2.4 >>) .
 
1003
Attraverso l’insieme delle strategie urbane il Piano indica molte altre azioni per il riuso e la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, precisando le prescrizioni per gli interventi edilizi. Ad esse fa riferimento anche il Regolamento edilizio per definire in modo puntuale i requisiti prestazionali richiesti per l’attività edilizia consentendo così progressivamente nel tempo l’adeguamento del patrimonio edilizio.
 
1004
Gli interventi ammessi sul patrimonio edilizio esistente nel territorio rurale sono disciplinati dal Piano Territoriale Metropolitano e in particolare dagli articoli relativi alla Parte II Sfida 1 - Tutelare il suolo, dove si trovano finalità, obiettivi specifici, disciplina urbanistica e disciplina edilizia che, secondo il principio di competenza individuato dalla Lr 24/2017, il PUG di Bologna provvede ad assumere. Per le finalità e gli obiettivi generali, articolati in relazione ai diversi “ecosistemi” che il PTM riconosce come parti del territorio rurale, e che il Piano recepisce nella Tavola dei vincoli, si rimanda agli articoli 15, 16, 19, 23, 24, 25 e 26 di Regole/Le norme del PTM.
 
 
RECUPERO DEL PATRIMONIO IN TERRITORIO URBANIZZATO
 
 
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi individuati nel Catalogo dati cartografici:
  • patrimonio edilizio esistente >>
  • parti di città pianificate con strumento urbanistico attuativo >>
1006
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune si confronta con le associazioni professionali e di categoria per promuovere attività di ricerca volte a intercettare le nuove esigenze dell’abitare (alloggi più adatti a consentire periodi di lavoro e studio da casa, con più spazi aperti, in parti di città comunque dotate di servizi pubblici essenziali.
 
1007
Il Comune promuove politiche per l’incentivazione dell’adeguamento edilizio, in particolare a favore dell’accessibilità degli alloggi come meglio definita nell’azione 2.3a >>.
 
1008
Il Comune promuove interventi di efficientamento energetico, per la sicurezza e per l’accessibilità degli edifici privati, anche agevolando l’accesso da parte dei proprietari di immobili ad iniziative di miglioramento degli edifici messe in campo da altre amministrazioni o istituzioni.
 
1009
Il Comune predispone programmi di interventi strutturali sul patrimonio edilizio di proprietà, e, in accordo e con la collaborazione del soggetto gestore (ACER) sul patrimonio abitativo pubblico, utilizzando le tecnologie innovative più avanzate.
 
1010
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
In tutto il territorio urbanizzato, ad eccezione del nucleo di antica formazione, sono consentiti interventi di Ristrutturazione urbanistica del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto di quanto stabilito all’azione 2.4a >>.
 
1011
Gli interventi sono realizzati a parità di volume totale che insiste sull’area oggetto di intervento.
 
1012

Per gli stessi interventi inoltre il Piano riconosce un incentivo di natura volumetrica, una tantum, in misura del 10% rispetto al volume totale che insiste sull’area oggetto di intervento, per gli interventi che comprendano contemporaneamente:

  • interventi di miglioramento sismico che raggiungano almeno il 60% della sicurezza di un nuovo edificio o di adeguamento sismico, nel rispetto di quanto previsto dalle norme tecniche per le costruzioni;
  • interventi di adeguamento a condizioni di accessibilità.

 

1013
L’incentivo volumetrico non viene riconosciuto con riferimento al Volume totale esistente di edifici d’interesse storico-architettonico e storico-architettonico del Moderno, di cui all’Azione 2.4c >> compresi nell’intervento.
 
1014
Gli interventi di Ristrutturazione urbanistica devono collocare le nuove costruzioni o infrastrutture in modo tale da garantire la più ampia conservazione dei suoli integri (in riferimento alle principali funzioni fisiche, chimiche e biologiche degli stessi). Il permesso di costruire convenzionato relativo agli interventi deve pertanto dimostrare un’approfondita conoscenza dei suoli interessati alla trasformazione a partire da una dettagliata analisi storica del sito e da una descrizione delle attività pregresse che lo hanno coinvolto, al fine di individuare possibili sorgenti o condizioni di contaminazione e conseguentemente definire i necessari accertamenti qualitativi sulle matrici ambientali suolo e acque sotterranee e gli interventi di risanamento o bonifica propedeutici alla trasformazione. Si deve inoltre sviluppare ed includere un’analisi delle diverse alternative possibili, sia localizzative che costruttive, per limitare il consumo di suolo (diretto e indiretto), salvaguardandone o potenziandone le prestazioni ecosistemiche di regolazione.
 
1015
> Prescrizioni per gli interventi edilizi  
In tutto il territorio urbanizzato sono consentiti interventi di Qualificazione edilizia del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto delle modalità di intervento sul patrimonio di interesse storico-architettonico e culturale e testimoniale d efinite dalle Azioni 2.4c >> e 2.4d >>.
 
1016
Gli interventi devono assicurare il rispetto delle caratteristiche costruttive e funzionali degli edifici come definite dal Regolamento edilizio - art. 27 >> e i requisiti prestazionali per la compatibilità ambientale nel contesto urbano, come definiti dal Regolamento edilizio - art.28 >>.
 
1017
Gli interventi sono realizzati a parità di Volume totale che insiste sul lotto.
 
1018

Nel territorio urbanizzato il Piano riconosce un incentivo di natura volumetrica, una tantum e nel lotto, in misura del 10% rispetto al volume totale che insiste su lotto, per gli interventi di Qualificazione edilizia che comprendano contemporaneamente e per l’intero edificio:

  • interventi di miglioramento sismico che raggiungano almeno il 60% della sicurezza di un nuovo edificio o di adeguamento sismico, come specificati nel Regolamento edilizio - art. 27 >>, e nel rispetto di quanto previsto dalle norme tecniche per le costruzioni;
  • interventi di adeguamento dell’intero edificio a condizioni di accessibilità, come definiti dal regolamento Edilizio - art.27 >>.

 

1019
L’incentivo volumetrico non viene riconosciuto agli edifici d’interesse storico-architettonico e storico-architettonico del Moderno, di cui all’Azione 2.4c >>.
 
1020
Non è ammessa la realizzazione di alloggi, tramite il mutamento delle destinazioni d’uso verso funzioni residenziali (A) e il frazionamento di unità immobiliari, che abbiano affacci esclusivi su portici e spazio pubblico, se le unità abitative si sviluppano nei soli piani terra con accesso diretto dallo spazio pubblico o da uno spazio privato di profondità minore di 3 metri. L’affaccio sullo spazio privato deve avere le caratteristiche definite dal Regolamento edilizio - art. 27 E8-E10-E16 >>.
 
1021
Gli interventi che comportano il cambio d’uso dalle funzioni produttive (C), direzionali (D1) e
commerciali (E) alle funzioni residenziali (A) e turistico ricettive (B), attrezzature pubbliche o private e spazi collettivi (D3, D4, D5, D6 e D7) sono subordinati all’accertamento di idoneità dei suoli risultante dagli approfondimenti specifici indicati al capitolo 4.1.3 della Valsat >>.
 
1022
Tutte le suddette prescrizioni valgono anche per le parti di città pianificate con strumento urbanistico attuativo: nel caso di interventi di qualificazione edilizia trasformativa gli interventi che usufruiscono di incentivi devono comunque essere realizzati nel rispetto dell’assetto urbanistico definito dallo strumento attuativo. Alle stesse condizioni è ammessa la nuova edificazione di singoli lotti non edificati residui di precedenti piani attuativi; l’attuazione di questi interventi è subordinata al rilascio di permessi di costruire convenzionati, nel rispetto delle dotazioni territoriali e delle infrastrutture per l’urbanizzazione stabilite dai precedenti piani attuativi.


 
1023
Possono essere realizzati interventi volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza, secondo le modalità stabilite dall’azione 2.4c >> e dal Regolamento edilizio - art. 73 comma 4 >>.
 
1024
RECUPERO DEL PATRIMONIO IN TERRITORIO RURALE
 
 
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi individuati nel Catalogo dati cartografici:
  • territorio rurale della collina >>
  • territorio rurale della pianura >>.
1025
> Prescrizioni per gli interventi edilizi  

Il territorio rurale presente nel Comune di Bologna si articola in territorio rurale della pianura e della collina; il PTM articola ulteriormente il medesimo territorio attraverso il riconoscimento di
“ecosistemi agricoli” ed “ecosistemi naturali” (questi ultimi riportati nella Tavola dei vincoli e relative Schede di vincolo).

1026
Nel territorio rurale si applicano le prescrizioni di cui ai commi 11 - 15 (se non meglio specificato nella disciplina del PUG) e 16 dell’art. 15 - Finalità e contenuto della disciplina del territorio rurale delle Regole/Le norme del PTM.
 
1027
Le seguenti disposizioni sono relative agli interventi di recupero degli edifici esistenti non più
funzionali all’attività agricola. Qualora l’intervento interessi edifici ricompresi in “ecosistemi naturali” (ecosistema delle acque correnti, ecosistema delle acque ferme, ecosistema forestale, ecosistema arbustivo ed ecosistema calanchivo) la disciplina è integrata con le disposizioni maggiormente restrittive, relative ai singoli “ecosistemi naturali” riconosciuti dal PTM, e richiamati nella Tavola dei vincoli e nelle relative Schede di vincolo.
 
1028

In tutto il territorio rurale, per gli edifici che non presentano un particolare interesse storico-architettonico o culturale e testimoniale, riguardo ai mutamenti d’uso e agli interventi ammessi, valgono le disposizioni di cui ai commi 5, 6, 8, 10, 12 dell’art. 16 - Ecosistemi agricoli delle Regole/Le norme del PTM. Per gli edifici d’interesse individuati nell’Azione 2.4c >> relativamente agli usi e ai carichi urbanistici valgono le medesime disposizioni.

1029
Nel territorio rurale della collina valgono inoltre le disposizioni di cui al comma 8 dell’art. 17 -
Ecosistema agricolo della montagna/collina delle Norme del PTM.
Nel territorio rurale della pianura valgono inoltre le disposizioni di cui al comma 11 dell’art. 18 -
Ecosistema agricolo della pianura delle Norme del PTM.
 
1030
Per le verifiche di sostenibilità necessarie, previste dalle norme del PTM e dal PUG, si procede
secondo quanto più oltre specificato.
 
1031
Le disposizioni di cui ai precedenti commi sono integrate dalle seguenti, specifiche per il territorio del Comune di Bologna.
 
1032
In caso di realizzazione di interventi sull’esistente per uso residenziale, che comportino il frazionamento degli edifici, è possibile prevedere al massimo 2 alloggi per edificio.
 
1033
In relazione a quanto previsto dall’Azione 1.2a, nel territorio rurale della collina non sono comunque ammessi incrementi volumetrici degli edifici esistenti ad esclusione delle opere pubbliche e/o di interesse pubblico.
 
1034
E’ sempre ammessa la demolizione dei manufatti edilizi aventi funzione accessoria che siano stati legittimamente realizzati o oggetto di sanatoria (quali i depositi attrezzi, i piccoli ricoveri per animali e i magazzini); nel territorio rurale di pianura è consentito il recupero delle relative superfici con l'ampliamento dell'edificio principale, purchè l'ampliamento dell'edificio non ecceda il 20% del volume dell'edificio preesistente, ovvero con la realizzazione in adiacenza allo stesso di fabbricati autonomi aventi le destinazioni d'uso dei manufatti accessori originari.
 
1035
Sono altresì consentiti interventi che comportino modifica del sedime e della sagoma planivolumetrica solo al fine di migliorare la protezione ambientale del patrimonio edilizio esistente in relazione all’interferenza con infrastrutture esistenti, dimostrata dalla presenza di fasce di rispetto ad infrastrutture oppure alla presenza di “aree in dissesto” e “aree di possibile evoluzione del dissesto”, indicate nella Tavola dei vincoli >>. Il sedime del nuovo edificio deve essere contiguo al perimetro delle fasce o delle aree sopra indicate nel punto più vicino all'edificio preesistente, salvo motivazioni di carattere paesaggistico avallate dalla Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio, ove previsto. Il progetto di ricostruzione di edifici privi di valore storico-architettonico e culturale e testimoniale dovrà curare attentamente l’inserimento del nuovo manufatto nel paesaggio, con l’obiettivo di migliorare il preesistente assetto. A questo fine devono essere considerati il contesto ( per quanto riguarda sia la localizzazione dell’edificio che la composizione degli elementi), l’edificio
(sia per la composizione volumetrica che per l’assetto delle facciate, delle coperture e per i materiali e i colori utilizzati) e gli spazi aperti (organizzazione dell’area cortiliva e scelta della vegetazione). Non è comunque consentito in questo caso il recupero di tettoie, baracche e di ogni altro manufatto precario e di strutture leggere, la cui completa rimozione costituisce condizione per l'attuazione degli interventi di cui sopra.
 
1036
Tutti gli interventi di recupero, accompagnati da un progetto dettagliato che permetta la valutazione del corretto inserimento dello stesso rispetto alla caratteristiche ambientali e paesaggistiche del sito, sono subordinati all'esistenza della dotazione minima di infrastrutture e di servizi, necessaria a garantire la sostenibilità ambientale e territoriale degli insediamenti diffusi, attinenti alle infrastrutture per l'urbanizzazione e per la mobilità. In particolare:
  • l’intervento non deve comportare la realizzazione di una nuova viabilità d’accesso che deve al contrario essere presente ed eventualmente recuperata con materiali adatti al paesaggio rurale;
  • l’intervento non deve comportare la realizzazione di nuovi tratti di rete pubblica di distribuzione e adduzione per l’approvvigionamento idrico; è ammesso l’allacciamento alla rete di distribuzione esistente;
  • l’intervento non deve comportare la realizzazione di nuovi tratti di rete fognaria pubblica; gli impianti di depurazione autonomi, o sistemi alternativi di depurazione dei reflui, inclusa fitodepurazione, devono essere progettati nel rispetto delle indicazioni della delibera di Giunta Regionale 1053 del 2005 e s.m.i. e del Regolamento edilizio - art. 53 >>. In particolare nel territorio rurale di collina occorre prevedere sistemi di recapito finale dei reflui che non comportino la dispersione dei fluidi nel suolo e nel sottosuolo;
  • l’intervento non deve comportare la realizzazione di nuove linee elettriche o di adduzione di gas; sono ammessi gli impianti per la derivazione d’utenza;
  • la raccolta dei rifiuti solidi prodotti deve essere compatibile con il servizio fornito dal gestore; gli interventi devono prevedere un sistema di stoccaggio autonomo in relazione al servizio fornito; la frazione organica dei rifiuti solidi deve essere prioritariamente smaltita in sito.
1037
L’attuatore degli interventi nel territorio rurale, in luogo del pagamento del contributo di costruzione, può impegnarsi mediante convenzione, alla realizzazione, in tutto o in parte, di opere necessarie alla tutela e riqualificazione ambientale dell'area quali, a titolo esemplificativo: opere di sistemazione delle aree di pertinenza, miglioramento della regimazione idraulica, interventi mirati alla salvaguardia idrogeologica, opere di igienizzazione di scarichi esistenti, opere di reimpianto vegetazionale.
 
1038
Le presenti prescrizioni sono valide anche per le aree definibili come “edificato sparso e discontinuo” ai sensi della Lr 24/17 (scheda 63 del Profilo e conoscenze >>).
 
1039
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Azione 1.1b Completare l e parti di città dove l a trasformazione non è compiuta

 

> Descrizione  

Il Piano, oltre all’intervento sul patrimonio edilizio esistente (azione 1.1a >>) per contrastare il consumo di suoli non antropizzati privilegia il completamento delle parti di città nelle quali è in corso una trasformazione urbanistica non ancora compiuta. Nella scheda 21 di Profilo e conoscenze >> sono stati individuati gli interventi urbanistici in corso di attuazione. Ogni area completa la sua attuazione nel rispetto delle norme stabilite al momento dell’approvazione dello strumento urbanistico di dettaglio e delle condizioni stabilite dalla convenzione urbanistica in vigore; è sempre ammesso l’adeguamento alle strategie del PUG, nelle modalità di seguito specificate.
 

1040
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • parti di città da completare >>.
1041
> Indirizzi per le politiche urbane  
Nei comparti in cui il Comune è proprietario di aree, promuove con politiche attive il completamento degli strumenti urbanistici attuativi per la realizzazione delle opere di infrastrutturazione e la realizzazione delle opere previste nelle aree di propria competenza.
 
1042
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Su istanza dei proprietari convenzionati, compatibilmente con gli obiettivi stabiliti dal presente Piano, possono essere valutate proposte di variante per rispondere ad eventuali nuove esigenze legate all’adeguamento alle strategie del PUG e all’evoluzione nel tempo della domanda.
 
1043
Le modifiche possono riguardare gli usi ammessi nel comparto ma non possono aumentare le capacità edificatorie nè ridurre le quantità di dotazioni stabilite dalle convenzioni vigenti.
 
1044
Allo scadere delle convenzioni urbanistiche nel caso di piani attuati, agli edifici realizzati si applicano le disposizioni di cui all’azione 1.1a; nel caso i piani non siano attuati o lo siano parzialmente, le possibilità di successiva attuazione derivano dal riconoscimento della tipologia di territorio (urbanizzato o meno) che verrà definita in sede di aggiornamento del Piano in relazione ai criteri stabiliti dall’art. 32 della Legge regionale 24/2017 e dai criteri utilizzati dal Piano ed esplicitati nell’approfondimento della scheda 18 >> di Profilo e Conoscenze.
 
1045
Gli interventi urbanistici in corso di attuazione non compresi nelle parti di città da completare
(interventi diretti convenzionati, procedimenti unici, atti negoziali) si attuano secondo quanto previsto dalla relativa convenzione o atto abilitativo, oppure secondo quanto previsto dalla disciplina del Piano.
1046
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Azione 1.1c Favorire interventi di riuso e rigenerazione urbana delle aree edificate e dei suoli antropizzati

 

> Descrizione  
Al fine di migliorare la resilienza della città, limitando il consumo di risorse non rinnovabili, e di
bonificare e risanare i suoli urbani, il Piano privilegia il riutilizzo dei suoli già antropizzati e la
trasformazione edilizia e urbanistica dei tessuti urbani esistenti
 
1047
Il Piano determina, in via ideogrammatica e preliminare, le parti di città nelle quali possono essere avviati processi di rigenerazione urbana attraverso interventi di addensamento o sostituzione urbana. 1048

Queste parti di città non sono necessariamente caratterizzate da particolari condizioni di degrado, ma sono state ricavate sottraendo dal territorio urbanizzato le seguenti parti omogenee la cui qualità potrebbe essere messa in crisi da interventi che agiscono sulla densità o sulla sostituzione di parti ampie:

  • la città storica, ove prevale l’esigenza di tutela del paesaggio urbano storico,
  • le parti di città cresciute con un rapporto già in equilibrio tra edifici e dotazioni (cioè le parti pianificate con strumento urbanistico attuativo),
  • le parti di città in corso di completamento (cioè le parti iniziate, tramite strumento urbanistico attuativo, ancora da completare).
1049
Si è così identificata una parte della città dove interventi di addensamento o sostituzione urbana possono contribuire in maniera significativa alla realizzazione degli obiettivi del Piano, a condizione che siano progettati e realizzati con le finalità e le condizioni di sostenibilità definite in tutte le azioni della Disciplina. 
 
1050
Oltre alle parti di città in corso di completamento esistono una serie di ulteriori possibili trasformazioni, realizzabili con interventi diretti, previste da precedenti strumenti pianificatori (POC) che, rispondendo agli obiettivi di riuso e rigenerazione propri del presente Piano, è utile ed opportuno riconoscere per favorirne l’effettiva realizzazione, nel rispetto dei tempi e delle condizioni di sostenibilità a suo tempo individuati.
 
1051
> Campo di applicazione  

L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:

  • parti di città da rigenerare >>
  • interventi diretti previsti dalla pianificazione previgente >>
     
1052
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune, attraverso la negoziazione degli interventi di addensamento e sostituzione urbana e la proposta di Piani attuativi di iniziativa pubblica, promuove forme di insediamento della popolazione più equilibrate, che recuperino quote di patrimonio edilizio sottoutilizzato, affrontando i problemi della sicurezza, dell’accessibilità e dell’impatto edilizio.
 
1053
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
E’ possibile presentare proposte per interventi di Addensamento o sostituzione urbana di parti di città da rigenerare attraverso Accordi operativi e Piani di iniziativa pubblica con le modalità definite al punto 0.2e >> della presente Disciplina e nel rispetto delle condizioni di sostenibilità definite da tutte le azioni di Piano.
 
1054
Gli interventi di Addensamento o sostituzione urbana devono collocare le nuove costruzioni o infrastrutture in aree con suoli già antropizzati e limitare il consumo di suolo integro. L’Accordo operativo deve dimostrare un’approfondita conoscenza dei suoli interessati alla trasformazione a partire da una dettagliata analisi storica del sito e una descrizione delle attività pregresse che lo hanno coinvolto al fine di individuare possibili sorgenti o condizioni di contaminazione. Dovranno inoltre sviluppare ed includere un’analisi delle diverse alternative possibili, sia localizzative che costruttive, per limitare il consumo di suolo (diretto e indiretto), salvaguardandone o potenziandone le prestazioni ecosistemiche di regolazione, con particolare riferimento al ciclo dell’acqua, qualità dell’aria e microclima urbano.
 
1055
> Prescrizioni per gli interventi diretti previsti dalla pianificazione previgente  
I seguenti interventi possono essere realizzati nel rispetto dei tempi e delle condizioni di sostenibilità già individuati per ciascuno di essi, e riportati nelle rispettive schede di cui alla sezione “Interventi diretti previsti dalla pianificazione previgente” delle presenti Norme:
  1. ex scuole Ferrari >>
  2. ex Gironi >>
  3. ex Sintexcal >>
  4. ex Mercatone >>
  5. ex vivaio Gabrielli >>
  6. intervento in via Bragaglia >>
  7. distributore carburanti in via Gazzoni >>
  8. nuova Villa Erbosa >>
  9. accordo GD e Fondazione Seragnoli >>
  10. intervento in via Filippo Re >>.

Una volta scaduti i tempi e le condizioni di cui alle suddette schede rimane comunque vigente la
disciplina di cui alle parti di città in cui gli stessi ricadono.

1056
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Azione 1.1d Rafforzare funzioni già insediate e favorire interventi di de-sigillazione

 

> Descrizione  
Al fine di migliorare la qualità urbana ed ambientale, il Piano consente limitati casi di interventi al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato qualora necessari al rafforzamento e all’adeguamento delle funzioni già insediate nel territorio urbanizzato relative alle dotazioni territoriali, attività economiche e poli metropolitani integrati in coerenza con il Piano Territoriale Metropolitano,
 
1057
Il Piano riconosce inoltre alle aree fluviali del Reno, del Savena, del Savena Abbandonato e del canale Navile un importante ruolo di servizio ecosistemico di regolazione. Mediante interventi di de-sigillazione e de-pavimentazione dei suoli deve esserne pertanto recuperata la funzionalità idraulica, incrementata la ricarica diretta della falda, rafforzata la funzione di corridoio ecologico e garantita la qualità naturalistica.
 
1058
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • territorio comunale >>
  • aree fluviali dove de-sigillare >>.
1059
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune assume, secondo quanto convenuto attraverso il PTM (art. 49), la differenziazione delle quote attribuibili ai Comuni ai sensi degli artt. 6, comma 4 e 41, comma 5, della LR 24/2017 quale riferimento al fine di assicurare, nel corso del tempo, l’efficienza e la vivibilità del sistema insediativo, di preservare gli ecosistemi naturali e agricoli, di promuovere l’attrattività e gli investimenti sul territorio metropolitano, in conformità con i principi e le disposizioni di cui all’art.1 della Parte generale delle norme del PTM.
 
1060
Il Comune monitora le trasformazioni ai sensi dell’art. 5 della l.r. 24/2017 e ai sensi dell’art. 49 del PTM.
 
1061
Ai sensi dell’art. 5 comma 5 della legge 24/2017, il Comune predispone inoltre il monitoraggio del saldo del consumo di suolo tra le aree per le quali la pianificazione urbanistica attuativa prevede la trasformazione insediativa al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato, di cui all’articolo 32, commi 2 e 3, e quelle per le quali la medesima pianificazione stabilisca una destinazione che richieda, all’interno del medesimo perimetro, interventi di desigillazione, attraverso la rimozione dell’impermeabilizzazione del suolo.
 
1062
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Sono ammessi interventi che coinvolgono aree al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato e direttamente contigue per i seguenti casi:
  • ampliamento delle dotazioni territoriali per i casi definitedall’Azione 2.2a >>
  • ampliamento di fabbricati adibiti all’esercizio di impresa in aree direttamente contigue all’insediamento esistente, come definito dall’Azione 3.2a >>
  • interventi riguardanti i Poli metropolitani integrati come definito nell’art. 43 e 44 del PTM e nelle Azioni della Strategia 3.3 >>.
1063
Al fine di migliorare le prestazione dei servizi ecosistemici delle aree fluviali dove de-sigillare, sono inoltre ammessi interventi mediante Accordi Operativi che prevedano il trasferimento delle
volumetrie esistenti con contestuale collocazione delle quantità edificatorie all’esterno del perimetro del territorio urbanizzato, ai sensi dell’art. 5 comma 5 della Lr 24/2017, a condizione che siano in aree adiacenti a tale perimetro del territorio urbanizzato e che siano accessibili attraverso la rete portante del trasporto pubblico, come indicato nell’Azione 1.3d >>.
 
1064
Le aree da de-sigillare, attraverso la rimozione dell’impermeabilizzazione del suolo, devono essere di misura superiore a quelle sigillate con l’intervento urbanistico.
 
1065
Tutti i suddetti interventi devono attuarsi nel rispetto della griglia degli elementi strutturali di cui al comma 2 dell’art. 10 delle Norme del PTM e delle limitazioni di cui alla Tavola dei Vincoli “PTM - Ecosistemi naturali e limitazioni per gli interventi all’esterno del territorio urbanizzato” >>.
 
1066
Oltre alle condizioni di sostenibilità definite dal PUG per il territorio urbanizzato, si applicano le
condizioni di sostenibilità dell’art. 50 delle Norme del PTM.
 
1067
Si specifica inoltre che qualora l’intervento riguardi il trasferimento delle volumetrie esistenti con
funzioni residenziali, il concorso alla realizzazione del fabbisogno di edilizia residenziale sociale è da intendersi in applicazione dell’Azione 2.1b >> (2018).
 
1068
> Prescrizioni per gli interventi edilizi   
Nelle aree fluviali dove de-sigillare tutti gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa devono dimostrare l’adozione di misure di riduzione del rischio idraulico, un incremento della permeabilità attraverso significativi interventi di de-sigillazione e de-pavimentazione e il concorso alla rinaturalizzazione dell'ambiente fluviale (al fine di rafforzare la funzione di corridoio ecologico svolta dai corsi d’acqua e dai canali). In queste aree nessun intervento può comportare un incremento della superficie impermeabile al suolo o un incremento volumetrico dell’edificato.
 
1069
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